Vi erano mancate? A noi sinceramente un po’ si. Non certo per voler fare i maestrini e dare per forza un giudizio ai grandi protagonisti di questa finalissima, ma semplicemente per divertirci un po’ insieme… E allora ecco il nostro PAGELLONE del match del CASTELLANI.

VITOLINI

MONTENEGRO – 6 Sceso in campo “mascherato” per proteggersi il volto, poco poteva fare sul gol mentre per il resto è sempre attento e puntuale. Sicuro sulla punizione di AC7 e gran riflesso sulla conclusione allo scadere di Caponi.

SALVADORI – 6.5 Inizia da terzino e con tanto campo da percorrere non riesce a rendersi pericoloso in avanti, ma controlla agevolmente la sua zona. Nella ripresa avanza il proprio raggio d’azione ed è uno dei più intraprendenti.

GIRALDI – 6.5 Inizia spesso l’azione con buona lucidità e argina Angerame, che a conti fatti gli scappa solo un paio di volte nella ripresa.

DELLA SCALA – 7.5 In occasione del gol partita si fa scivolare alle spalle Umberto Botrini, ma resta l’unica macchia di un match giocato con personalità. Sempre tempista negli anticipi e preciso nei passaggi, regala alcune uscite palla al piede degne del palcoscenico in cui si esibisce, da Serie A.

CROCETTI – 6 Spinge col contagocce anche perché deve tenere a bada la velocità di Mattia Morelli, ma pur soffrendo un po’ non sfigura. 78′ BARSOTTINI – N.G. Non ha il tempo di poter incidere.

CIANTI – 6.5 E’ uno dei veterani della squadra e fa sentire la propria esperienza in mezzo al campo; potrebbe regalare qualcuno in più dei suoi proverbiali inserimenti, anche perché quando in apertura lo fa sfiora subito il vantaggio, ma spesso si traveste da suggeritore.

LOPOMO – 6 In mediana è l’uomo di rottura a cui sono relegati i compiti di equilibratore, tocca pochi palloni ma mostra un buon senso della posizione. 66′ CAVALLINI – 6 Il brutto infortunio al ginocchio è ormai solo un ricordo, ma ancora non ha recuperato il passo di un tempo e non riesce a cambiare inerzia al match.

LEONCINI – 6 Acciaccato e con qualche primavera in più rispetto al trionfo del 2016, capitan Ciolo è sempre il condottiero della nave “All Blacks”, ma si vede che non ha più lo strapotere fisico di un tempo. Tuttavia è da manuale la serpentina con cui spaventa la Ferruzza a fine primo tempo, chiedendo invano il rigore. 56′ CAMBI – 6 Entra per far avanzare sulla corsia destra Salvadori, guadagnandosi la ‘pagnotta’ sebbene negli spazi vada un po’ in difficoltà quando la Ferruzza riparte.

BERNI – 6.5 Svaria sulla trequarti, illumina subito con un tacco smarcante per Cianti ed è sovente nel vivo del gioco. Non riesce però mai a rendersi pericoloso negli ultimi venti metri. 81′ RUGGERO – N.G. Un altro degli eroi del 2016 a cui viene giustamente concesso qualche minuto anche in questa seconda finale, ma il tempo per combinare qualcosa è troppo poco.

ROSSI – 7 Nel primo tempo è costretto spesso a giocare spalle alla porta, circostanza in cui comunque è bravo a venire incontro ai compagni e a smistare il pallone, quasi sempre di prima talvolta con tocchi deliziosi (pure troppo). Nella ripresa pronti via ed ha subito tre buone occasioni, in cui però palesa di non avere ancora il ‘killer-instinct’ del grande attaccante.

SORDI – 6 Poco coinvolto nella manovra è forse quello che soffre di più la fisicità della difesa bianconera, ma quanto meno prova con buona costanza a crearsi spazio e a dare uno sfogo alla manovra della propria squadra. 71′ PARRINI – 6 Lo scatto non è più quello dei tempi migliori e comunque non ha profondità da attaccare, ma sa rendersi utile in area, dove nel finale lamenta anche una trattenuta quando stava per girarsi e calciare a botta sicura a rete.

MISTER TOMMASO BOSCHI – 6.5 La visione di gioco che aveva da calciatore lo ha sicuramente aiutato a dare un’impronta alla propria squadra, sempre lucida nella ricerca della giocata migliore. Alcuni movimenti, come quello ad abbassarsi di Rossi, sono studiati bene per provare a muovere la granitica difesa ferruzzina, ma servirebbe qualche inserimento in più degli altri attaccanti o dei centrocampisti. Ad inizio anno, seppur inserita nel lotto delle big, non era certo data come una delle possibili finaliste, per questo resta enorme il lavoro fatto da Boschi, che si è potuto avvalere della grande esperienza di un certo Alano Galligani.

FERRUZZA

CECCONI – 6.5 Nel primo tempo si stenta a riconoscerlo quando sfarfalleggia su una palla messa in area, ma in avvio di ripresa è provvidenziale in uscita su Rossi.

BERTELLI – 6.5 Poco elegante, ma estremamente efficace è un baluardo quasi insuperabile sia quando copre l’out di destra sia quando viene spostato al centro con l’ingresso di Gianni Morelli.

BOTRINI U. – 7.5 Il match-winner che non ti aspetti. Giganteggia sulle palle alte, dimostrandosi comunque veloce e attento anche nelle chiusure basse; commette solo un ingenuità nel 1° tempo quando perde palla in uscita ed è costretto a spendere un’ammonizione.

BOTRINI L. – 6.5 Forte fisicamente ed abile nel gioco aereo chiude la porta centralmente, un po’ più in difficoltà quando deve scalare, ma se la cava con l’esperienza.  51′ MORELLI G. – 6.5 Si piazza a destra, nella sua zona di competenza e da lì il Vitolini difficilmente sfonda.

SOLLAZZI – 6.5 Viene subito messo in mezzo da Berni e Cianti, ma col passare dei minuti prende le misure agli avversari e, al netto di qualche errore in appoggio, se la cava con mestiere. Sua la perfetta parabola da corner per la zuccata vincente di Umberto Botrini che vale il titolo. 66′ CAMILLETTI D. – 6 Il Roberto Carlos di Fucecchio non ha l’esplosività di un tempo, ma quando viene chiamato in causa non delude mai.

PAGNI – 6 Tiene la posizione con buona abnegazione tattica, anche se talvolta lascia un po’ troppa libertà al “Ciolo” Leoncini. 47′ MAFFEI – 6 Diventato babbo giusto qualche giorno fa, ci immaginiamo che avrebbe messo la firma per un gol da dedicare al primogenito, ma quando entra la partita richiede altro e lui non si tira indietro.

BETTINI – 6.5 Un altro dei veterani bianconeri che, come sempre, si vede poco ma di cui si capisce l’importanza quando non c’è. Prezioso in fase di copertura davanti alla difesa.

CAMPIGLI – 6 Quattro anni fa fu l’indiscusso protagonista del successo sulla Casa Culturale con una doppietta fantasmagorica, stavolta non si prende le luci della ribalta sbagliando qualcosa di troppo in fase di appoggio, ma la sua prestazione resta positiva.

PAOLIERI – 6 Galleggia tra centrocampo e trequarti, dove cerca di farsi trovare nella posizione più congeniale possibile per far male, ma anche lui manca al momento della giocata decisivo. 59′ CIAMBOTTI – 5.5 La sua finale dura 18 minuti in cui prima scalda i guantoni a Montenegro su punizione e poi si fa cacciare per un intervento evitabilissimo, non cattivo, ma irruento su Della Scala nella metà campo del Vitolini.

MORELLI M. – 6 Talvolta si incaponisce un po’ troppo nell’accelerare palla al piede, ma è estremamente generoso e finché resta in campo un valido sfogo sulla destra. 62′ VANNI – 6 La partita ha preso ormai una certa direzione e per gli attaccanti bianconeri non è facile, ma riesce comunque ad essere utile alla squadra.

ANGERAME – 6 Fa reparto da solo e talvolta soffre un po’ di solitudine, ma si muove sempre con intelligenza e nella ripresa si costruisce tre buone occasioni per chiudere il conto ma non riesce ad iscrivere il proprio nome nel tabellino. Presenza imprescindibile per questa Ferruzza. 80′ CAPONI – 6 Entra bene in partita e, nonostante il poco tempo a disposizione, sfiora pure la rete del 2-0, esaltando i riflessi di Montenegro.

MISTER PARENTINI – 8 Se alla fine vince sempre i soliti un motivo ci sarà. A fine partita, come suo solito, non ha esitato ad esaltare il suo gruppo, confessando di stupirsi ogni volta quando gli capita (spesso) di alzare al cielo la coppa dei vincitori. Forse la risposta è più semplice di quanto si pensi: “EL LOCO”. Sa entrare come pochi nella testa dei suoi giocatori, di cui ogni volta riesce a toccare i tasti giusti. Tatticamente intoccabile, il suo capolavoro Parentini lo incomincia ogni volta il giorno dopo di un trionfo. E poi, parliamoci chiaro, quando vinci un campionato senza mai perdere, con una striscia aperta di 38 risultati utili consecutivi (guarda caso l’ultima squadra capace di battere la Ferruzza è stata proprio il Vitolini nella 2a giornata della stagione 2019-20), evidentemente chi siede sulla panchina qualche merito lo ha.

LA QUATERNA ARBITRALE

Da sinistra Caparrini, Cappelli, Semeraro e Cerelli

SEMERARO – 6/7 Dal punto di vista della gestione di una partita, per altro per niente spigolosa, c’è poco da eccepire. Abbiamo deciso di far oscillare il voto perché impossibilitati a decidere al di fuori di ogni ragionevole dubbio il suo operato nei tre episodi dubbi in area Ferruzza. Nel primo tempo in occasione dell’atterramento del Ciolo, pur non essendo nella miglior posizione per giudicare, ci sentiamo comunque di concordare con la decisione del fischietto “tarantino”. Sul possibile tocco di mano della barriera nella ripresa sulla punizione di Della Scala, onestamente non abbiamo i mezzi per valutare. Lui invece era più vicino e quindi non possiamo che fidarci della sua decisione. Il contatto che ci ha lasciato più perplessi, però, è l’ultimo quando Parrini viene trattenuto alle spalle al momento di girarsi per tirare: capirne l’entità dalla nostra postazione è oggettivamente difficile, ma la sensazione è che il rigore ci potesse stare. Anche in questo caso, però, Semeraro ci è sembrato posizionato abbastanza bene per valutare. Forse un po’ eccessivo il rosso diretto a Ciambotti, ma l’arancione ci stava quindi, non esistendo, non può essere considerato un vero e proprio errore.

CAPARRINI – 6.5 Segnala un fuorigioco nella ripresa a Campigli, che dalla nostra postazione non è facilmente giudicabile, ma la chiamata ci sembra corretta e poi era perfettamente in linea con l’azione. Per il resto non ha molto lavoro da svolgere.

CERELLI – 6.5 Stesso discorso per il dirimpettaio, anche se richiama qualche volta in più l’attenzione dell’arbitro per alcuni falli a poca distanza da lui. In occasione del contatto incriminato su Parrini nel finale, anche lui potrebbe aver aiutato l’arbitro nella propria decisione visto che poteva vedere abbastanza bene l’azione.

CAPPELLI – 6.5 Esperienza da vendere non ha difficoltà nello sbrigare i compiti del quarto uomo, anche perché comunque non è che si debba spendere molto per tenere a bada due panchine tranquillissime, al di là di qualche protesta come è normale che sia in una partita dalla posta in palio così alta.

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